Il fatto che lei entri nell’austera biblioteca e si spogli senza motivo (lo fa materialmente fingendo che sia invece solo una fantasia) mentre passeggia tra scaffali e scrivanie non è la cosa che più indigna dell’ultimo spot tv di Golden Lady. Il messaggio

che trasmette, in maniera nemmeno troppo subdola, è che la biblioteca è piena di uomini seriamente impegnati in letture senz’altro profonde mentre lei, unica donna, è lì, per sua stessa ammissione, per “studiare gli uomini”. Di scienze, letteratura, poesia, storia e quant’altro non le interessa nulla. Dapprima cerca, invano, di attrarre l’attenzione degli studiosi facendo cadere goffamente i libri che tiene in mano, poi si spoglia, quindi fa gli occhi dolci al compagno di banco, che la ignora. Lei è ancora una donna-bambina, che, per “studiare gli uomini”, sperimenta come si fa a “scambiarsi le figurine (lo fanno anche le femmine, magari con le Winx e non con i calciatori…), smontare la moto (quanti uomini lo sanno fare? uno? due?), parlare da uomo a uomo (la versione stringata del parlare da donna a donna), giocare a biliardo (non è poi un gioco così maschile, certo gli uomini hanno più tempo di stare al bar…), vedere un fuorigioco (basta sapere cos’è e, soprattutto, aver voglia di sorbirsi un’intera partita di calcio per vederlo)” mentre loro ormai sono uomini compiuti che, lasciatisi le figurine alle spalle e senza aver mai messo piede come meccanico in un’autofficina, stanno studiando per costruirsi un futuro. Insomma, lei sembra solo una ragazza carina in cerca di un marito destinato a divenire facoltoso ma, dal risultato, pare che neppure le autoreggenti possano aiutarla. L’unico sollievo, rispetto ad un’analoga pubblicità di Golden Lady del 2008, dove lei cammina per Piazza Affari, luogo simbolo del potere economico al maschile con tanto di uomini in giacca, cravatta e valigetta, e si spoglia lamentandosi del fatto che gli uomini vedano solo i 12 centimetri dei suoi tacchi, il colore del rossetto, la lunghezza della gonna, il taglio dei capelli, è che almeno, in questa versione in biblioteca, lei non si toglie pure il reggiseno.