Ha parlato di sessismo benevolo’, ovvero di un’ideologia che ci fa credere che l’egualianza di genere sia stata raggiunta e che un eventuale fallimento femminile sia legato all’assenza di meriti, 

dell’autoggettivazione delle ragazze di oggi, che cercano la misura di sè in base a come vengono viste dagli altri, di ‘maternal wall’, ovvero quel ‘muro’ che impedisce alle donne di realizzarsi sul lavoro a causa dell’assenza per maternità. Per spiegare questi concetti lunedì sera, in una sala del Verri molto affollata, Chiara Volpato, docente di Psicologia sociale alla Bicocca, che ha aperto il Festival comunale dei Comportamenti umani grazie all’invito rivoltole dal Meic (Movimento Ecclesiale) insieme a Snoq Lodi (Se non ora, quando?), ha esposto il risultato di ricerche svolte fin dagli anni ’60 e che dimostrano che, ad esempio, a fronte di uno stesso curriculum, tutti, uomini e donne, sono più portati a dare fiducia a quello firmato da un uomo anziché da una donna, oppure a quello di una single piuttosto di una donna con figli, o al contrario, a quello di uno con figli rispetto ad un single. Segno che il patriarcato, in Italia, è ancora vivo e vegeto, come spiega nel suo libro “Psicosociologia del maschilismo” (ed. Laterza).