In Francia le femministe vogliono cancellare la parola madamoiselle (signorina) e farsi chiamare tutte madame (signora). Come gli uomini, che sono tutti monsieur (signori) sin dai 18 anni… In Italia esiste lo stesso ‘problema’.

 

SIGNORE CONIUGATE E SIGNORINE ZITELLE. Fino a pochi decenni fa diventare ‘signora’ per aver contratto un matrimonio era una sorta di nobilitazione dovuta al legame con un soggetto di genere maschile, che garantiva uno ‘status’, uno stipendio e un cognome (il suo). Chi non era ‘signora’ passava direttamente da ‘signorina’ a ‘zitella’, da donna ambita a reietta. Se oggi moltissime donne lavorano (anche) fuori casa ed essere sposate è sempre auspicabile ma non più socialmente ‘necessario’, se da ‘signorine’ con l’avanzare degli anni si diventa ‘single’, se l’unico obbligo che resta per le coniugate è di acquisire il cognome del consorte (ma questa è un’altra storia), la questione è comunque tutt’altro che risolta. Il punto è che se essere signorina o signora non è (quasi) più determinato da una condizione anagrafica di stato civile, resta però subdolamente legato ad un’altra condizione anagrafica: l’età.

SEI SIGNORA? SEI VECCHIA! Cominci a sentirti vecchia quando qualche ragazzino, a cui è stata insegnata l’educazione, invece di salutarti con un ‘ciao’ ti spiattella un ‘buon giorno, signora”. O quando a darti della ‘signora’ sono solerti funzionari di uffici pubblici. Il primo istinto è di specchiarsi in ciò che capita, una vetrata antirapina, un paio di occhiali, il display del telefonino per capire cosa sia successo. Poi il pensiero torna a quella commessa, in profumeria, che insisteva per venderci una crema antirughe o a nostra sorella che ci ha bruciate con un “ancora quel taglio di capelli? quel vestito?”. In ogni caso il passo è irreversibile: anche se la società oggi ci vuole tutte eternamente giovani e dinamiche, molto più ‘signorine’ che ‘signore’, ore di fitness e cure estetiche possono solo rallentare l’inevitabile…

SIGNORINA O SIGNORA, QUESTO E’ IL DILEMMA! Per cancellare via con un colpo di spugna (che, comunque, abbiamo sempre in mano) tutte le ricadute anagrafiche di questo dubbio amletico non resta che lottare per diventare tutte signore a 18 anni. E’ innanzitutto una questione di principio per ottenere pari dignità rispetto ai ‘signori’. Ma così facendo nessuno dovrà scrutarci in volto e affibbiarci un’età presunta o cercare se c’è una fede nuziale tra le nostre dita. Chissà se, chiamate tutte ‘signora’ al raggiungimento della maggiore età, le signorine d’oggi sapranno maturare una propria consapevolezza di genere prima di quanto non l’abbiamo raggiunta noi ‘anta’ che, nate da una generazione di ‘casalinghe disperate ma coniugate’, ci abbiamo messo un po’ a scoprire che nostra mamma aveva in realtà un cognome tutto suo…

 

 

VIDEO – L’attrice comica Anna Marchesini, quando faceva parte del Trio con Lopez e Solenghi, aveva lanciato il personaggio della signorina Carlo, la classica zitella che continua a precisare di essere ‘signorina’ e non signora.
Comunque la si pensi su questo tema, vale la pena di riderci sopra per qualche minuto…