Sì il bacio del Principe Azzurro c’è ancora… ma Biancaneve, stavolta, da fuggitiva in cerca di protezione diventa guerriera. Un segno del cambiamento dei tempi? Sto parlando del film ‘Snow White & the huntsman’, ‘Biancaneve e il cacciatore’ che

così, in prima istanza, dal titolo sembra evocare un filmetto hard piuttosto che un kolossal con atmosfere fantasy tipiche delle saghe di vampiri e maghetti. Per ora c’è solo il trailer ma una cosa è indubbia: Biancaneve alla fine indossa l’armatura e brandisce una spada. Da preda che necessita di protezione diventa guerriera artefice del proprio destino. Un bel passo in avanti. La trama suggerisce che sia il cacciatore ad insegnarle come combattere ma, d’altra parte, se Biancaneve cresce chiusa nel castello con la propria matrigna, la quale è perennemente alla ricerca solo della formula dell’eterna giovinezza, non ha davanti un esempio edificante. In quanto al bacio salvifico… se c’è di mezzo la stregoneria, ahimè, c’è poco da fare: Biancaneve deve aspettare per forza che sia il suo principe a risvegliarla dall’aver raggiunto, a causa della mela avvelenata, la pace dei sensi. I nani ci sono, ma non è ancora dato sapere se sono gli stessi della fiaba disneyana: brontoloni, assonnati, col moccio che gli cola dal naso, schivi, abituati a vivere in mezzo a sporco e disordine perché incapaci di gestire la propria casa secondo lo stereotipo degli uomini che vivono da soli. E dunque c’è il sospetto che anche nel film, all’inizio, Biancaneve si renda indispensabile pulendo e preparando pranzetti in attesa dell’arrivo dei 7 minatori, secondo il cliché delle casalinghe disperate… non ci resta che aspettare e vedere. Appuntamento dunque all’estate prossima (il film uscirà a giugno negli Usa) per una ‘lettura’ di genere del film. Intanto ho scoperto con piacere come si recita, in inglese, il celebre “Specchio, specchio delle mie brame… chi è la più bella del reame?”. E’ l’attrice Charlize Teron a pronunciare, in tono enigmatico, “Mirror mirror on the wall… Who’s fairest of them all?”. Suggestivo, ma conferma che la lingua italiana è molto più ricca ed espressiva.